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Dimentica l'ansia da "sarà cotta?". Con la Guida Rapida a Tempi e Temperature, avrai sempre a portata di mano i numeri esatti per trasformare ogni taglio di carne in un capolavoro. Scaricala ora e inizia a grigliare con la sicurezza di un vero Pitmaster.
Che tu la chiami pizza al barbecue o pizza alla griglia, il risultato che tutti sogniamo è lo stesso: una pizza che non ha nulla da invidiare a quella della migliore pizzeria. E la buona notizia è che è assolutamente possibile.
Il segreto della vera pizza napoletana, quella con il cornicione gonfio e maculato e il fondo asciutto, non è (solo) l’impasto. È il calore. Un calore violento, istantaneo, che un forno di casa non può raggiungere. Ma il tuo barbecue sì.
In questa guida definitiva ti insegnerò il mio metodo infallibile per trasformare il tuo barbecue in un vero e proprio forno per pizza. Non ti darò solo una ricetta, ma un sistema di lavoro basato su tre pilastri fondamentali. Alla fine, non solo saprai come fare la pizza sul barbecue, ma capirai perché funziona, ottenendo sempre un risultato perfetto.
Per ottenere una pizza eccellente sulla griglia, dobbiamo controllare e padroneggiare tre elementi che lavorano in sinergia:
Il Calore: come generare e gestire temperature da pizzeria.
La Superficie: quale materiale usare per ottenere un fondo croccante e mai bruciato.
L’Impasto: quale tipo di impasto si adatta meglio a una cottura così intensa e rapida.
Analizziamoli uno per uno.
Il setup del calore: come creare una “cupola di fuoco”
Il nostro primo obiettivo è trasformare il barbecue da uno strumento per grigliare a uno per cuocere per convezione e irraggiamento, proprio come un forno a legna. Dobbiamo scaldare non solo la griglia, ma tutta la “camera di cottura”, la cupola, che rifletterà il calore verso il basso, cuocendo i condimenti della pizza.
Setup per barbecue a carbone (es. kettle)
Qui l’obiettivo è creare una fonte di calore indiretto potentissima e reattiva. A differenza di una cottura low & slow, per la pizza abbiamo bisogno delle massime temperature possibili.
Il combustibile (la scelta che fa la differenza): per raggiungere temperature da forno a legna (>400°C), la scelta migliore è il carbone di legna di alta qualità. Scegli un carbone di legni duri (come faggio, leccio o quebracho) e con una pezzatura grande, che garantisce un potere calorifico superiore. I bricchetti, sebbene più stabili, bruciano a temperature inferiori.
La tecnica del mix (per i professionisti)
Un trucco per unire stabilità e potenza è creare una base di bricchetti accesi e, poco prima di iniziare a cuocere, aggiungere sopra del carbone di legna. I bricchetti garantiranno una lunga durata, mentre il carbone fornirà il picco di calore infernale necessario per la pizza.
La disposizione: usa una ciminiera di accensionepiena. Una volta che le braci sono pronte, non distribuirle uniformemente. Ammucchiale tutte su un lato del braciere, o crea una forma a “mezzaluna” o a “U” lungo il perimetro posteriore. Questo concentra il calore, che salirà lungo le pareti e si rifletterà sulla cupola, creando un flusso d’aria rovente che cuocerà la parte superiore della pizza. La pizza, invece, andrà posizionata sulla parte di griglia senza braci dirette sotto di sé.
Setup per barbecue a gas
Con un barbecue a gas è ancora più semplice.
La cottura: una volta raggiunta la temperatura, puoi decidere di spegnere il bruciatore centrale (se ne hai almeno tre) e posizionare la pizza lì, per una cottura puramente indiretta, o di abbassare tutti i bruciatori a una potenza media-alta per mantenere una temperatura stabile.
Il preriscaldamento: accendi tutti i bruciatori al massimo e chiudi il coperchio. Lascia che il barbecue si preriscaldi per almeno 15-20 minuti. Dobbiamo portare la temperatura interna al massimo possibile.
Il consiglio di Roberto: punta alla temperatura massima
L’obiettivo, con entrambi i tipi di barbecue, è portare la temperatura interna (misurata dal termometro del coperchio) a un valore di almeno 350-400°C. Questo calore intenso è ciò che permette di cuocere una pizza in pochi minuti (3-5), gonfiando istantaneamente il cornicione e garantendo una cottura perfetta.
La superficie di cottura per la pizza al barbecue
Hai creato un inferno di calore nel tuo barbecue. Ma se mettessi la pizza direttamente sulla griglia di cottura, il risultato sarebbe un disastro: il fondo brucerebbe a strisce e l’impasto colerebbe tra le barre.
Per ottenere un fondo asciutto, croccante e uniformemente dorato (“leopardo”, come dicono i pizzaioli), hai bisogno di una superficie solida che possa immagazzinare un’enorme quantità di calore e rilasciarla violentemente alla base dell’impasto.
Pietra refrattaria e acciaio: le scelte top
Le soluzioni professionali sono due:
La pietra refrattaria: è la scelta classica. È una lastra porosa (solitamente in cordierite) che eccelle nell’assorbire il calore e, cosa fondamentale, nell’assorbire l’umidità superficiale dell’impasto. Questa doppia azione garantisce un fondo incredibilmente asciutto e croccante.
L’acciaio per pizza: è un’alternativa più moderna. L’acciaio è un conduttore di calore molto più efficiente della pietra. Si scalda più in fretta e trasferisce il calore in modo ancora più brutale, garantendo un cornicione esplosivo. Di contro, è meno poroso e perdona meno gli errori: il rischio di bruciare il fondo è più alto.
La scelta, il preriscaldamento e la manutenzione di questi strumenti sono un’arte. Per questo ho creato una guida completa per aiutarti a decidere.
I consigli di Roberto: vuoi diventare un maestro della pietra refrattaria?
La pietra è lo strumento che farà fare il salto di qualità alle tue pizze. Ma quale scegliere? Rotonda o rettangolare? Di quale spessore? E come si usa senza romperla?
Per rispondere a tutte queste domande, ho creato la guida definitiva alla scelta e all’uso della pietra refrattaria, con i modelli migliori e i trucchi per una manutenzione perfetta.Scopri qui la Guida alla Pietra Refrattaria
Come cuocere la pizza senza pietra refrattaria (le alternative)
Non hai ancora una pietra? Niente panico. Puoi comunque ottenere ottimi risultati usando quello che hai già in casa, a patto di usare un materiale che abbia una buona massa termica.
La soluzione migliore: una padella o una teglia in ghisa. La ghisa è un eccellente accumulatore di calore, e saperla usare correttamente apre un mondo di possibilità. Prendi la tua padella (skillet) o una teglia in ghisa più larga che hai, capovolgila e mettila sulla griglia del barbecue durante il preriscaldamento. Userai il fondo piatto e liscio della padella capovolta come superficie di cottura. È una tecnica semplice ma incredibilmente efficace. Per approfondire tutti i segreti di questo materiale, dalla pulizia al condizionamento, ho scritto una guida completa su come usare una padella in ghisa per il tuo barbecue.
La soluzione “creativa”: la teglia da forno spessa (ma capovolta). Se non hai la ghisa, puoi usare una teglia da forno in acciaio molto spessa e robusta, sempre capovolta. Non immagazzinerà il calore come la ghisa, ma è comunque molto meglio che cuocere direttamente sulla griglia.
L’impasto perfetto e i condimenti per la pizza al barbecue
Hai creato l’ambiente di cottura perfetto. Ora è il momento di parlare dei protagonisti: l’impasto e ciò che ci mettiamo sopra.
L’impasto ideale per le alte temperature
Una cottura così rapida e violenta richiede un impasto specifico. Impasti a bassa idratazione o lievitazione breve rischierebbero di seccarsi o di non sviluppare la giusta alveolatura.
La scelta migliore è un impasto ad alta idratazione (dal 65% in su) e a lunga lievitazione/maturazione in frigorifero.
Perché funziona: un impasto ben idratato sopporta meglio lo shock termico, rimanendo umido e leggero all’interno. La lunga maturazione sviluppa zuccheri complessi che garantiranno una doratura perfetta e un sapore più profondo.
La mia ricetta: preparare l’impasto perfetto è un’arte. Se vuoi partire con il piede giusto, ho già perfezionato la ricetta per un impasto per pizza a lunga lievitazione ideale per questo tipo di cottura.
I condimenti: la regola della qualità e della leggerezza
Quando cuoci una pizza a 400°C in 3 minuti, non c’è tempo per gli errori.
Qualità prima di tutto: usa un ottimo pomodoro San Marzano, una mozzarella fiordilatte di alta qualità (e ben asciutta!) e un filo d’olio extravergine a crudo. Con temperature così alte, la qualità della materia prima è tutto.
Non esagerare: la regola d’oro della pizza al barbecue è “less is more”. Una pizza sovraccarica di condimenti umidi non cuocerà mai correttamente. L’umidità in eccesso raffredderà la base, impedendo al fondo di diventare croccante e lasciando la pizza “acquosa”. Sii minimalista. Privilegia ingredienti di alta qualità e, se vuoi un topping che si sposa alla perfezione con il sapore della brace, prova a usare delle verdure grigliate preparate in anticipo.
Hai del pulled pork avanzato dalla grigliata di ieri? È uno dei condimenti più incredibili che tu possa mettere su una pizza al barbecue. Provalo con un po’ di cipolla rossa e una spruzzata della tua salsa barbecue preferita.
Gli accessori per la pizza al barbecue
Oltre alla pietra, ci sono tre accessori che trasformeranno la tua esperienza dal “fare una pizza” al “sentirsi un pizzaiolo professionista”.
La pala per pizza: la tua migliore amica
È semplicemente non negoziabile. Provare a infornare e sfornare una pizza da una griglia rovente senza una pala è una missione suicida.
A cosa serve: ti permette di “lanciare” la pizza sulla pietra calda con un movimento secco e deciso, e di recuperarla a fine cottura in totale sicurezza.
Quale scegliere: cerca una pala per pizza con un non troppo lungo ma abbastanza per tenerti a distanza dal calore e con una superficie in alluminio o acciaio, che è più facile da pulire e gestire rispetto al legno.
Il trucco anti-aderenza
Cospargi la pala con un’abbondante spolverata di semola rimacinata (non farina!) prima di stenderci sopra la pizza. I granuli della semola agiranno come dei minuscoli cuscinetti a sfera, facendo scivolare la pizza sulla pietra senza il minimo attrito. E ricorda: la pizza si stende solo con le mani, mai con il mattarello!
Il termometro a infrarossi: il guardiano della temperatura
Il termometro del coperchio ti dice la temperatura dell’aria, ma per la pizza conta solo una cosa: la temperatura della superficie della pietra. L’unico modo per misurarla con precisione è con un termometro a infrarossi (o pirometro). Punta il laser sulla pietra: quando leggi un valore superiore ai 350°C, sai che è il momento di infornare.
Se possiedi un barbecue a gas e vuoi simulare in modo ancora più realistico un forno a legna, l’accessorio che fa per te è un inserto per pizza in acciaio inox come questo modello di BBQ-Toro.
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Cos’è: è una sorta di “cupola” o “cappa” in acciaio che si posiziona sopra la pietra refrattaria, direttamente sulla griglia.
Perché è rivoluzionario: il suo scopo è geniale. Invece di disperdere il calore in tutta la grande camera di cottura del tuo barbecue, questa cappa intrappola e concentra il calore esattamente dove serve: sopra la pizza. Questo crea un ambiente di cottura più piccolo e rovente, che cuoce i condimenti in modo molto più rapido ed efficiente, riducendo i tempi e garantendo un formaggio perfettamente fuso nello stesso momento in cui il fondo è croccante. Alcuni modelli hanno anche un termometro integrato per un controllo totale.
L’upgrade definitivo (per kettle): l’inserto per pizza
Se possiedi un barbecue a carbone sferico (come un Weber Kettle) e vuoi fare davvero sul serio, l’accessorio definitivo è l’inserto per pizza (come il KettlePizza o simili).
Cos’è: è un anello di acciaio che si inserisce tra il braciere e il coperchio, creando una “bocca” frontale, proprio come un forno a legna.
Perché è rivoluzionario: ti permette di infornare e controllare la pizza senza mai sollevare il coperchio, mantenendo tutto il calore accumulato nella cupola. Questo concentra il calore sulla pizza, riduce i tempi di cottura e ti permette di cuocere più pizze in sequenza senza perdere temperatura.
Compatibile con la griglia del bollitore Φ57cm, ad esempio…
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La cottura: mettere in pratica il metodo
Hai preparato l’impasto, hai settato il barbecue e la tua pietra è rovente. È il momento di cuocere.
Inforna la pizza: cospargi la tua pala di semola, stendi la pizza, condiscila velocemente e “lanciala” al centro della pietra refrattaria con un movimento secco e deciso. Chiudi immediatamente il coperchio.
Prima cottura (circa 3 minuti): lascia cuocere per i primi 2-3 minuti senza aprire il coperchio. Il calore intenso della pietra cuocerà il fondo, mentre il calore della cupola cuocerà i condimenti.
La rotazione: dopo i primi minuti, apri il coperchio e, usando la pala o un paio di pinze lunghe, ruota la pizza di 180 gradi. Questo è fondamentale per garantire una cottura uniforme, specialmente in un setup a due zone dove il calore proviene principalmente da un lato.
Cottura finale (altri 1-2 minuti): chiudi di nuovo il coperchio e lascia cuocere per un altro minuto o due, o finché il cornicione non è ben dorato e il formaggio completamente fuso.
Sforna e servi: togli la pizza dalla griglia e, cosa importante, non tagliarla sulla pietra refrattaria per non rovinarla. Trasferiscila su un tagliere in legno.
Il consiglio di Roberto: rotella o forbici?
Per un taglio netto che non sposti il condimento, la scelta migliore è una rotella per pizza professionale, con una lama grande e affilata. In alternativa, le forbici da pizzasono una soluzione geniale: permettono un controllo perfetto e sono ideali per tagliare tranci precisi senza rovinare la mozzarella.
Domande frequenti (FAQ)
Ecco le risposte ad alcune delle domande più comuni che sorgono quando ci si avventura nel mondo della pizza al barbecue.
Come faccio a non far attaccare la pizza alla pala? È il problema più comune, ma la soluzione è semplice: usa la semola rimacinata. Prima di stendere il disco di pasta sulla pala, cospargi la superficie di quest’ultima con un’abbondante e uniforme spolverata di semola. I suoi granuli agiranno come minuscoli cuscinetti a sfera, permettendo alla pizza di scivolare via senza attrito al momento di infornare. Evita la farina normale, che tende ad assorbire l’umidità e a diventare appiccicosa.
Devo chiudere i fori di aerazione del mio barbecue a carbone? Assolutamente no! Per la pizza, hai bisogno della massima temperatura possibile, e il fuoco vive di ossigeno. Tieni le valvole di aerazione (sia quella inferiore che quella sul coperchio) completamente aperte per tutto il tempo. Questo garantirà il massimo afflusso d’aria, mantenendo le braci incandescenti e la temperatura al picco.
Quanto tempo devo preriscaldare la pietra refrattaria? Questo è un passaggio non negoziabile. Una pietra fredda o tiepida è la garanzia di una pizza dal fondo crudo. La pietra refrattaria deve essere rovente. Mettila nel barbecue freddo e poi accendi il fuoco, lasciandola preriscaldare insieme al grill per almeno 45-60 minuti a coperchio chiuso, finché non avrà raggiunto una temperatura superficiale di 350-400°C (verificabile con un termometro a infrarossi).
Conclusione: il tuo barbecue è il miglior forno che possiedi
Come hai visto, fare una pizza straordinaria sul barbecue non è una magia, ma il risultato dell’applicazione di tre principi fondamentali: calore intenso, una superficie di cottura adeguata e un buon impasto.
Smettila di pensare alla tua griglia solo come a uno strumento per le bistecche. È un vero e proprio forno a legna (o a gas) ad altissime prestazioni che aspetta solo di essere scatenato. Padroneggiando il setup del calore e armandoti degli strumenti giusti, come una buona pietra refrattaria, hai il potere di creare pizze che non hanno nulla da invidiare a quelle della tua pizzeria preferita.
Ora hai la tecnica. Non ti resta che sperimentare, divertirti e prepararti a stupire i tuoi ospiti alla prossima grigliata.
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