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Se c’è un taglio che incarna la potenza e l’anima del barbecue texano, sono loro: le beef ribs. Chiamate anche “brontosaurus ribs” per le loro dimensioni epiche, queste costine di manzo sono un’esperienza quasi mistica: una crosta (bark) scura e pepata che racchiude una carne talmente tenera e succosa da sciogliersi letteralmente in bocca.
Molti ci provano, ma spesso il risultato è deludente: carne dura, secca, poco saporita. Perché? Perché copiare ciecamente le ricette americane senza capire la nostra materia prima è il primo passo verso il fallimento.
Oggi non ti darò solo una ricetta. Ti darò un metodo completo e testato sul campo per ottenere delle beef ribs eccezionali usando il tuo barbecue a carbone (Kettle) e, soprattutto, adattando la tecnica alla carne che possiamo trovare qui in Italia. Preparati a fare un salto di livello.
La sfida italiana: perché le beef ribs sono diverse da noi
Questo è il punto cruciale che nessuno ti dice. I video dei pitmaster americani mostrano quasi sempre costine di manzo di razze come il Black Angus, con una marezzatura (il grasso infiltrato nelle fibre muscolari) incredibile. Quel grasso è un’assicurazione sulla vita: sciogliendosi durante le lunghe ore di cottura, mantiene la carne umida e succosa dall’interno.
La carne italiana, anche se di ottima qualità, è mediamente più magra. Cosa significa in pratica? Che applicare ciecamente una tecnica “naked” (senza avvolgere la carne) per 10 ore, come fa Aaron Franklin, con la nostra carne si tradurrebbe quasi certamente in un disastro.
La nostra strategia sarà quindi focalizzata sulla gestione e protezione dell’umidità, usando una tecnica specifica (Texas Crutch) per salvaguardare le nostre preziose costine.
I consigli di Roberto: l’ho testato per te nel mio video!
Per dimostrarti questa differenza, ho realizzato un video-esperimento. Ho cotto delle beef ribs di manzo italiano, molto magro, seguendo la procedura alla lettera. Il risultato? Un bark perfetto e un anello di fumo spettacolare, ma una carne visibilmente asciutta. Questo non è un errore, è la prova scientifica di come la materia prima influenzi la tecnica.
l taglio giusto: come chiedere le “beef ribs” al macellaio
Non tutte le costine di manzo sono uguali. Per questa preparazione non vanno bene le costine sottili da brodo. Il taglio che cerchiamo è conosciuto negli USA come “plate short ribs”.
Si tratta delle costole centrali del manzo, quelle più spesse e carnose, con un generoso strato di carne sopra l’osso.
Cosa chiedere al macellaio: chiedi esplicitamente le costine del carré o il biancostato a taglio reale, specificando che ti serve un pezzo unico con almeno 3-4 ossa e con la sua copertura di carne e grasso intatta. Se te le propone già tagliate singolarmente, non vanno bene.
La preparazione: i segreti del Texas style
La filosofia del Texas style è la semplicità. Pochi passaggi, ma devono essere perfetti.
Il trimming delle beef ribs
La preparazione delle beef ribs richiede un approccio al trimming diverso da quello delle costine di maiale. L’obiettivo è pulire, non spogliare.
Il Grasso superficiale (fat cap): ispeziona lo strato di grasso sopra la carne. A differenza del brisket, qui il grasso è spesso di alta qualità. Rimuovi solo le parti più spesse e dure (hard fat), lasciando uno strato uniforme di circa mezzo centimetro. Questo si scioglierà in cottura, mantenendo la carne succosa e contribuendo a un bark fantastico. Se il tuo pezzo è già molto magro, puoi limitarti a una pulizia minima.
La membrana sul lato ossa: lasciarla o toglierla? Qui c’è un grande dibattito, ma i più grandi maestri del barbecue texano sono concordi: a differenza delle pork ribs, sulle beef ribs la membrana va lasciata.
Perché? La membrana delle costine di manzo è molto più spessa e robusta. Durante le lunghissime ore di cottura, mentre il collagene si scioglie, è proprio questa membrana a fungere da “impalcatura” naturale, mantenendo la carne compatta e attaccata all’osso. Rimuoverla aumenterebbe il rischio di ritrovarti con delle singole costine che si staccano dalla baffa a fine cottura.
I consigli di Roberto
Come vedi nel mio video, ho seguito la scuola di pensiero dei professionisti e ho lasciato la membrana intatta. Questo mi ha garantito una presentazione finale perfetta, con una baffa compatta e facile da tagliare. Fidati, non devi toglierla
Il rub SPG+ (la ricetta per il palato italiano)
La filosofia del brisket e delle beef ribs texane è la semplicità: il sapore del manzo è il re. Il condimento tradizionale è quasi una religione e si basa su due soli ingredienti: sale e pepe nero.
Tuttavia, il classico rapporto texano può risultare molto aggressivo e pepato per il nostro palato. Per questo, ho sviluppato una mia versione, che chiamo “spg+”: rispetta la tradizione, ma la bilancia per il gusto italiano, aggiungendo una base di sapore umami che completa il tutto.
il legante (binder): prima di applicare il rub, massaggia la carne con un velo sottilissimo di senape gialla o, se preferisci, di salsa worcestershire. non preoccuparti, il sapore non si sentirà a fine cottura, serve solo come collante per le spezie.
La ricetta del “rub spg+” di passionebbq:
2 parti di sale fino
1 parte di pepe nero macinato grosso (fondamentale che non sia polvere fine)
½ parte di aglio in polvere
½ parte di cipolla in polvere
I consigli di Roberto
La chiave è la grana del pepe. un pepe macinato troppo finemente diventerebbe amaro in una cottura così lunga. usa una macinatura grossolana, quasi “spezzata”. mescola bene tutti gli ingredienti e applica uno strato uniforme su ogni lato delle tue beef ribs, senza esagerare.
Una volta condita, lascia riposare la carne per almeno 30-60 minuti a temperatura ambiente mentre prepari il barbecue. Questo permetterà al sale di iniziare a penetrare nella carne.
La cottura sul kettle: la guida passo-passo
Setup del barbecue per il low & slow
Per garantire ore di cottura stabile, useremo lo Snake Method. Disponi i bricchetti a serpentina lungo metà del perimetro e accendine solo 12-12 a un’estremità. L’obiettivo è mantenere una temperatura stabile tra i 120°C e i 135°C. Metti una vaschetta d’alluminio con acqua calda nella zona libera.
La fase di affumicatura (costruire il bark)
Quando il barbecue è in temperatura, aggiungi 2-3 chunks di legno da affumicatura sulle braci. Per il manzo, la quercia (oak) è la scelta tradizionale, ma anche hickory o ciliegio vanno benissimo. Posiziona le ribs sulla griglia in cottura indiretta e inserisci la sonda di un termometro al cuore della carne, tra due ossa. Chiudi il coperchio e non aprirlo per le prossime 3-4 ore.
Dopo circa 3-4 ore, la temperatura interna si bloccherà intorno ai 70-75°C (lo stallo). Il bark a questo punto sarà di un bel colore mogano scuro e ben fissato. Ora è il momento di agire per proteggere la nostra carne più magra.
Prendi un foglio grande di butcher paper(carta da macellaio rosa). Se non la hai, usa un doppio strato di alluminio, ma la carta è preferibile perché, essendo traspirante, preserva meglio il bark.
Spruzza leggermente la carta con un po’ di aceto di mele o acqua.
Posiziona le ribs al centro e avvolgile più stretto possibile.
Rimetti le ribs avvolte nel barbecue, sempre con la sonda inserita.
La prova finale: il test del “probe tender”
Continua la cottura fino a che la temperatura interna non raggiunge circa 93-95°C. Ma attenzione: come per il brisket, la temperatura è solo un’indicazione! La vera prova è il “probe tender”. Infila la punta del termometro o uno stecchino nella carne tra le ossa: deve entrare e uscire senza alcuna resistenza, come se stessi bucando un panetto di burro a temperatura ambiente.
Il riposo: il segreto che nessuno dovrebbe mai saltare
Questa fase è importante quanto la cottura. Togli le ribs dal barbecue, lasciale avvolte nella loro carta e mettile a riposare in un contenitore isotermico (una borsa frigo vuota andrà benissimo) per almeno un’ora. Un riposo di due ore sarebbe ancora meglio. Questo permette alle fibre muscolari di rilassarsi e riassorbire i succhi.
Il taglio e il servizio delle beef ribs: il momento della verità
Dopo il riposo, scarta le tue beef ribs. Ammira il bark scuro, l’anello di fumo e l’aroma incredibile. Posizionale su un tagliere e usa un coltello lungo e affilato per tagliarle in singole costine. Servi immediatamente e goditi lo spettacolo.
Beef Ribs: le costine di manzo affumicate
Le Beef Ribs ovvero le costine di manzo sono estremamente succulente, piene di sapore, grasso e tessuto connettivo, cucinate a dovere sono depositarie dell’autentico sapore di manzo, come direbbero gli americani sono estremamente beefy!
Inizia rifilando e rimuovendo dalla superficie superiore del pezzo di carne tutto il grasso e la silver skin (la pellicola argentata) che fanno da barriera alla penetrazione dei sapori, degli aromi e del fumo.
Rimuovi la membrana che ricopre il lato delle ossa, proprio come faresti con le costine di maiale, se non sai di cosa sto parlando dai un’occhiata a questo articolo dove ti mostro come rimuoverla..
Stendi un velo si salsa Worchester e massaggia con cura la carne su tutti i lati.
Prepara il rubmescolando insieme il sale, il pepe, l’aglio e la paprika, quindi applica in modo uniforme su tutta la carne senza esagerare, non deve essere “impanata”
Lascia riposare almeno 20 minuti le beef ribs in modo che assorbano un po di rub e nel frattempo prepara e accendi il barbecue. Ho realizzato la ricetta utilizzando il mio kettle Weber disponendo i carboni con uno snake per mantenere la temperatura stabile per tutte le 8 ore di cottura.
Imposta la temperatura di cottura, pur essendo una Low&Slow, una cottura a bassa temperatura, questa non deve essere troppo bassa. Diciamo almeno 120 °C, il mitico Aaron Franklin le cuoce a 140°C ed è così che le ho realizzate.
Posiziona le costine di manzo sulla griglia con il lato delle ossa rivolto verso il basso, inserisci la sonda di un termometro nella carne (per la cottura delle beef ribs è davvero indispensabile, ho utilizzato il mio nuovissimo termometro wi-fi così da monitorare comodamente da dentro casa).
Aggiungi dei chunks di ciliegio sui carboni, io ho terminato il ciliegio ed ho utilizzato un mix in parti uguali di melo e hickory, quindi chiudi il coperchio e procedi con l’affumicatura.
Cuoci e affumica senza toccare la carne e senza aprire il coperchio finché le beef ribs non raggiungano i 93 °C al cuore, potrebbero volerci dalle 6 alle 10 ore, le variabili sono infinite a seconda del tipo di carne, della grandezza, dell’umidità, della temperatura, etc.
Raggiunti i 93 °C puoi effettuare un ulteriore test infilzando la punta della sonda in vari punti della carne, questa deve penetrare come un coltello caldo nel burro. Così hai la certezza che l’obbiettivo è stato raggiunto.
Avvolgi le costole di manzo in un triplo strato di alluminio, mi raccomando, fallo con molta cura e attenzione per non rovinare la splendida crosta esterna.
Lascia riposare le Beef Ribs almeno 30 minuti prima di tagliarle singolarmente con un buon coltello affilato.
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Note
Bene, a questo punto se hai seguito alla lettera questa guida, le tue beef ribs dovrebbero essere tenerissime, con un bell’anello di fumo (il famigerato smoke ring), ed una saporitissima crosta.
Le mie beef ribs sono risultate dure e asciutte, perché? Questa è la delusione più comune e quasi sempre dipende da due errori. Il primo, e più probabile, è aver tolto la carne dal fuoco troppo presto, basandosi solo sulla temperatura (es. 93°C) e non sulla sensazione “probe tender”. Se il collagene non si è completamente sciolto, la carne rimane dura. Il secondo errore è un riposo troppo breve. Saltare il riposo in un contenitore isotermico non permette ai succhi di ridistribuirsi, lasciando le fette irrimediabilmente asciutte.
Qual è la differenza principale tra le beef ribs e le pork ribs? La differenza è enorme, sia nel sapore che nella consistenza. Le pork ribs (costine di maiale) hanno un sapore più dolce e delicato. Le beef ribs, invece, hanno un sapore di manzo incredibilmente più ricco, intenso e “carnoso”. Inoltre, una singola beef rib ha molta più carne sopra l’osso rispetto a una costina di maiale, rendendo ogni morso un’esperienza davvero appagante.
Posso usare il metodo 3-2-1 per le beef ribs? Sì, ma con degli accorgimenti. Il metodo 3-2-1 nasce per le pork ribs. Le beef ribs sono molto più spesse e richiedono più tempo. Se vuoi usare quella filosofia, devi allungare i tempi, trasformandolo in qualcosa di più simile a un “4-2-1” o “5-2-1”: almeno 4-5 ore di affumicatura iniziale, 2 ore di incarto e 1 ora finale per rassodare il bark, sempre fidandoti del “probe tender” e non dell’orologio.
Posso cuocere le beef ribs su un barbecue a gas? Assolutamente sì. La procedura è la stessa: dovrai impostare il tuo barbecue a gas per una cottura indiretta stabile (accendendo i bruciatori solo da un lato) e usare una smoker box o un tubo affumicatore per generare il fumo. La sfida principale sarà mantenere una temperatura bassa e costante per molte ore, ma il risultato può essere eccellente.
Conclusione: hai conquistato la montagna
Le beef ribs non sono una semplice ricetta, sono un traguardo. Sono la prova che hai imparato a padroneggiare il fuoco, il fumo e, soprattutto, la pazienza.
In questa guida hai scoperto che il segreto non sta nel copiare ciecamente una ricetta, ma nel capire la materia prima, nell’adattare la tecnica e nell’imparare a “sentire” quando la carne è pronta. Hai imparato l’importanza del taglio giusto, del trimming, del riposo e del test del “probe tender”.
Ora non sei più un semplice griller, sei un pitmaster consapevole.
Quando porterai in tavola quella baffa di costine scura, profumata, e i tuoi ospiti rimarranno in silenzio dopo il primo morso, capirai che ogni minuto di quelle lunghe ore di attesa ne è valsa la pena. Quella è la vera ricompensa del barbecue.
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