Sei alla ricerca della porchetta fatta in casa perfetta? Quella con la carne succosa che si scioglie in bocca, profumata di finocchietto selvatico, e soprattutto con quella cotenna croccante e soffiata che fa crack al primo morso?
Sei nel posto giusto.
Dimentica la paura della carne secca o della pelle gommosa. La porchetta non è solo un arrosto, è il monumento della domenica italiana. Preparare il tronchetto di porchetta a casa può sembrare un’impresa da rosticceri esperti, ma con la tecnica giusta è alla portata di tutti.
In questa guida definitiva ti mostrerò come trasformare pancetta e capocollo in un capolavoro, utilizzando il girarrosto sul barbecue (la mia scelta preferita) oppure il classico forno di casa, svelandoti i segreti della doppia asciugatura per ottenere una crosta da competizione.
Il tronchetto di porchetta: quale carne scegliere e come assemblarlo
Prima ancora di parlare di cottura, chiariamo un equivoco comune: la porchetta non è un animale, ma una preparazione.
Nella tradizione di Ariccia si usa il maiale intero disossato, ma per una porchetta fatta in casa – gestibile sul barbecue – ci concentriamo sul “tronchetto”, cioè la parte centrale del suino.
Ed è qui che hai davanti due strade molto diverse, e la scelta cambierà radicalmente il risultato finale.
Il tronchetto classico
È un pezzo unico anatomico che comprende la lonza attaccata alla sua pancetta. È la scelta più tradizionale per chi vuole preparare la porchetta fatta in casa, ma nasconde un’insidia tecnica tutt’altro che banale.
La lonza è un taglio magro che, come abbiamo visto nella ricetta della lonza affumicata o in quella alle erbe mediterranee, dà il meglio di sé quando resta rosata, tra i 63°C e i 70°C.
Superata questa soglia, le fibre si stringono e la carne tende ad asciugarsi.
Il problema è che la pancetta esterna, ricca di grasso, ha bisogno di temperature più alte e tempi più lunghi per sciogliersi e diventare “fondente”.
Risultato? Per cuocere bene fuori, rischi seriamente di servire un interno stopposo.
La porchetta assemblata (la mia scelta)
Questa è la versione che vedrai nel video e che ti consiglio senza esitazioni.
Si parte da una bella pancetta fresca con la cotenna, che andrà ad avvolgere un cuore di capocollo (coppa). Se vuoi capire meglio le differenze tra questi pezzi, leggi la mia guida ai tagli di maiale per barbecue
Perché proprio il capocollo?
Perché è ricco di grasso intramuscolare, rimane succoso anche dopo ore di girarrosto e, mentre cuoce, si “auto-lubrifica” dall’interno.
In pratica: è l’architettura perfetta per il barbecue. Succosa dentro, croccante fuori. Fine dei giochi.
Le varianti
Ovviamente la fantasia non ha limiti:
- c’è chi usa il filetto (troppo magro per i miei gusti),
- chi aggiunge pasta di salsiccia per aumentare la sapidità,
- chi segue la tradizione umbra inserendo anche i fegatini.
Ma se vuoi vincere facile al primo colpo, fidati:
pancetta + capocollo è un abbinamento imbattibile.
Il condimento della porchetta fatta in casa: i profumi della tradizione
Se la carne è il corpo, il condimento è l’anima della porchetta al girarrosto. Qui non servono salse complicate o glasse americane: serve il profumo dell’Italia centrale.
Il mix aromatico deve essere generoso e massaggiato su ogni centimetro della carne interna (quella che andrà a contatto con il capocollo) prima di arrotolare. Ecco la “trinità” aromatica che non può mancare nella ricetta della porchetta originale:
- Sale e Pepe: in abbondanza, perché il maiale ne ha bisogno per esaltare il sapore.
- Aglio: tritato finemente o in polvere per una distribuzione più uniforme.
- Erbe fresche: un trito abbondante di rosmarino e salvia.
- Il Re: il finocchietto selvatico (fiori o semi). È l’ingrediente che distingue una vera porchetta da un semplice arrosto di maiale. Senza di lui, manca la firma d’autore.
I consigli di Roberto: fresco o secco?
Nel video userò un trito di erbe fresche perché è insuperabile per intensità. Tuttavia, se sei di fretta o non trovi il finocchietto fresco, puoi usare un Rub Mediterraneo di alta qualità già pronto. Non è un sacrilegio, ma ricorda: le erbe fresche rilasciano oli essenziali che penetrano nella carne in modo unico durante la cottura.
Il segreto per la cotenna croccante e soffiata (la doppia asciugatura)
Ottenere una cotenna che “scrocchia” sotto i denti e si scioglie in bocca, invece di diventare una gomma immangiabile, è la vera sfida della porchetta. Qui è dove la tradizione incontra la tecnica. E sono proprio questi tre passaggi a fare la differenza tra un arrosto normale e un capolavoro.
La doppia asciugatura
L’umidità è il nemico numero uno della croccantezza. Se la pelle è bagnata, l’energia del calore servirà prima a far evaporare l’acqua (di fatto “bollendo” la cotenna) e solo dopo a renderla croccante.
Noi, invece, vogliamo saltare completamente la fase di bollitura.
Per ottenere un risultato da manuale, ti consiglio la tecnica della doppia asciugatura che vedrai nel video:
- Fase 1 (la pancetta stesa): appena acquistata la pancetta, non condirla subito. Posizionala su una griglietta con la cotenna rivolta verso l’alto e lasciala in frigorifero, scoperta, per 24 ore. Questo primo passaggio inizia a disidratare la pelle in profondità.
- Fase 2 (la porchetta legata): dopo aver condito e legato il tronchetto, rimettilo in frigo (sempre scoperto) per un’altra notte o almeno per qualche ora prima di andare in cottura.
L’aria fredda e secca del frigorifero agirà come un deumidificatore, rendendo la cotenna asciutta al tatto, simile a pergamena, pronta a “esplodere” appena riceverà lo shock termico del barbecue.
La foratura
La pelle del maiale è una barriera impermeabile. Sotto di essa c’è uno strato di grasso che deve sciogliersi e uscire per poter “friggere” la pelle dall’esterno.
Usa un batticarne a aghi (oppure uno spiedino ben appuntito) e bucherella tutta la superficie della cotenna.
Fai centinaia di micro-fori, senza pietà.
Durante la rotazione, il grasso fuso uscirà attraverso i fori e gorgoglierà in superficie, auto-lubrificando la pelle e rendendola friabile e piena di bolle.
Il trucco “Nerd” (opzionale)
Se vuoi spingerti oltre e ottenere quella superficie piena di bolle tipica del pork belly asiatico, puoi aggiungere un pizzico di bicarbonato o lievito istantaneo (non vanigliato!) al sale che userai sulla pelle. Questo cambia il pH della superficie e favorisce la rottura delle proteine, garantendo una croccantezza estrema. Nel video io uso la tecnica classica (solo sale e calore), ma questo è un asso nella manica da conoscere.
Come cuocere la porchetta al girarrosto: il setup perfetto del Kettle
Per la porchetta il controllo del calore è tutto.
Qui non stiamo grigliando una bistecca in 5 minuti: stiamo gestendo una cottura lunga, da 3 a 4 ore, che richiede stabilità e costanza.
L’obiettivo è trasformare il tuo Kettle in un vero forno a convezione rotante. Ovviamente se utilizzi un dispositivo a gas non hai questo problema.
La configurazione delle braci
Per cotture così lunghe evita la carbonella classica e punta su bricchetti di carbone di alta qualità (o sei già un griller più smaliziato dell’ottimo carbone di legna di buona pezzatura): durano molto e tengono una temperatura più stabile, senza sbalzi continui. Accendi circa mezzo cesto di accensione (anche qualcosa in più va bene).
A questo punto entra in gioco la disposizione (kettle):
usa i cesti separa-carbone e posizionali ai due lati opposti della griglia, creando una zona centrale completamente libera. In questo modo il calore avvolge la porchetta sui lati senza colpirla direttamente da sotto.
Ed è proprio in quello spazio vuoto centrale che va inserita la leccarda, elemento spesso sottovalutato ma in realtà fondamentale.
Riempi una vaschetta in alluminio con un paio di dita d’acqua calda (non serve riempirla troppo). Inutile aggiungere vino bianco o birra: non avrai nessun vantaggio aromatico significativo, quindi… meglio bersele!
Il paradosso dell’acqua: perché serve se vogliamo la pelle croccante?
Potresti pensare che mettere acqua nel barbecue sia un errore, visto che l’umidità è nemica della cotenna croccante. In realtà, con la porchetta è indispensabile per la sicurezza.
La porchetta rilascia moltissimo grasso: se cadesse su una leccarda secca e rovente, brucerebbe all’istante creando fumo cattivo e pericolose fiammate. L’acqua serve a “spegnere” il grasso che cola.
Non temere per la cotenna: il calore delle braci e il grasso che sfrigola sulla pelle vinceranno sull’umidità, garantendoti comunque il risultato “soffiato” finale.
Inserimento dello spiedo e gestione della temperatura
Quando le braci sono al loro posto, inserisci lo spiedo con la porchetta nel motore, avvia la rotazione e chiudi il coperchio.
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Ora entra in gioco la vera abilità da pitmaster: la regolazione delle ventole.
Devi stabilizzare la temperatura tra i 160°C e i 170°C costanti.
Questa è la tua zona magica, la vera “finestra ideale” della porchetta:
- il grasso interno si scioglie lentamente,
- il capocollo resta lubrificato e succoso,
- la pelle inizia ad asciugarsi e dorarsi in modo progressivo,
- senza bruciare nulla.
Vuoi affumicare?
La porchetta tradizionale non è affumicata, ma nel barbecue tutto è permesso. Se vuoi dare un tocco di “fumo”, aggiungi un singolo chunk di legno da affumicatura (melo o ciliegio sono perfetti per il maiale) sopra le braci all’inizio della cottura. Non esagerare: vogliamo un sentore, non coprire il profumo del finocchietto.
Lo shock termico: come ottenere la cotenna croccante perfetta
Dopo circa 2 ore e mezza / 3 ore di cottura, la tua porchetta inizierà ad avere un aspetto magnifico, ma la cotenna potrebbe non essere ancora quel “vetro” croccante che desideri. È normale: abbiamo cotto a temperatura media per cuocere l’interno senza bruciare l’esterno.
Ora è il momento di invertire la marcia.
Il controllo della temperatura interna
Tieni d’occhio il termometro. Il nostro obiettivo finale è portare il cuore della porchetta (il centro del capocollo) a 75°C.
Non andare oltre (verso i 90°C e più) o ti ritroverai con una carne che tenderà a sfilacciarsi e asciutta, più simile al pulled pork che a un arrosto da taglio.
La cotenna croccante e soffiata
Quando la temperatura interna raggiunge i 75°C (quindi sei vicino al traguardo), è il momento del “Blast”. è il momento di dare una vampata di calore. Dobbiamo alzare drasticamente la temperatura superficiale per far “soffiare” la cotenna, creando quelle tipiche bolle croccanti.
Come fare sul Kettle:
- Apri il coperchio.
- Se usi i cesti separa-carbone, avvicinali leggermente verso il centro (attenzione al grasso che cola!).
- Se le braci sono stanche, aggiungi una mezza ciminiera di bricchetti ardenti nuovi sui lati.
- Lascia girare lo spiedo con il calore violento ai lati per 10-15 minuti.
Vedrai la magia accadere sotto i tuoi occhi: la pelle inizierà a riempirsi di bolle, diventerà irregolare e cambierà suono se la tocchi con una forchetta (diventerà rigida e “suonerà” come crosta di pane). Quello è il segnale: la tua porchetta è pronta.
Porchetta al forno: come cucinarla se non hai il barbecue
Se non possiedi un girarrosto o un barbecue Kettle, non disperare. La porchetta al forno può venire eccezionale se replichi le condizioni della cottura indiretta. Il nemico nel forno di casa è l’umidità, che impedisce alla cotenna di diventare croccante. Ecco come aggirare il problema.
- Il setup: non usare la teglia classica! Posiziona la porchetta direttamente sulla griglia del forno a metà altezza.
- La raccolta grassi: inserisci una leccarda con due dita d’acqua nel ripiano più basso (sotto la griglia) per raccogliere il grasso che colerà. Questo eviterà fumo e puzza in cucina.
- La cottura: imposta il forno in modalità ventilata a 160°C-170°C. La ventilazione è fondamentale per asciugare la pelle. Cuoci fino a raggiungere i 75°C al cuore (usa sempre un termometro a sonda).
- Il colpo di grazia: una volta cotta la carne, accendi la funzione Grill al massimo della potenza, lascia lo sportello del forno leggermente socchiuso (basta un cucchiaio di legno per tenerlo aperto) per far uscire l’umidità e tieni d’occhio la cotenna. In pochi minuti si riempirà di bolle.
I consigli di Roberto: attenzione al grill!
Se usi il grill del forno per la finitura, non allontanarti mai. La differenza tra una cotenna croccante e una pelle carbonizzata è questione di secondi. Ruota la porchetta manualmente ogni 2 minuti per esporre tutti i lati al calore della resistenza superiore.
Scheda tecnica: tempi e temperature della porchetta perfetta
| Parametro | Valore Ideale | Errori da Evitare |
|---|---|---|
| Temperatura BBQ | 160–170°C (cottura indiretta) | Temperature instabili, braci troppo vicine |
| Temp. inizio “fase finale” | 75°C al cuore | Aumentare il calore troppo presto (rischio pelle bruciata) |
| Temp. interna finale | 80 – 82°C al cuore | Superare i 90°C (diventa carne da pulled pork) |
| Durata media | 2,5–3 ore + 20 min soffiatura | Fidarsi dell’orologio invece del termometro |
| Asciugatura cotenna | 24–48h in frigo scoperta | Cotenna umida (impossibile ottenere lo “scoppio”) |
| Foratura | Micro-fori fitti su tutta la pelle | Pochi fori (il grasso non esce, la pelle resta gommosa) |
| Leccarda | Con 2 dita d’acqua | Leccarda asciutta (rischio fiammate e fumo cattivo) |
| Riposo | 20–30 minuti | Tagliare subito (perdita di succhi e carne asciutta) |
Ricetta porchetta fatta in casa al girarrosto
Video
Accessori
Ingredienti
La Carne:
- 1 Pancetta di maiale fresca con cotenna pezzo rettangolare, circa 2,5 kg
- 1 Capocollo di maiale intero coppa, circa 1,5 kg
Il Condimento:
- 3 cucchiai Sale fino
- 2 cucchiai pepe nero macinato fresco
- 2 cucchiai finocchietto selvatico oppure semi o fiori di finocchietto (in base alla disponibilità)
- 2 rametti rosmarino fresco solo aghi, tritati
- 5 foglie salvia fresca tritate
- 2 spicchi aglio fresco tritati oppure 1 cucchiaio aglio in polvere
Istruzioni
Prima Asciugatura (Day -2):
- Appena acquistata la pancetta, rifilala per ottenere un rettangolo regolare. Posizionala su una griglia con la cotenna rivolta verso l'alto e lasciala in frigorifero, scoperta, per 24 ore. Questo primo passaggio inizia a disidratare la pelle.
La Foratura (Fondamentale):
- Togli la pancetta dal frigo. Ora che è ben stesa sul tagliere, usa un batticarne a aghi (Jaccard) per bucherellare fittamente tutta la superficie della cotenna. Fai tantissimi buchi: essendo la carne piana, potrai applicare la giusta pressione senza rischi. Questi fori saranno i "camini" per far uscire il grasso in cottura.
Il condimento:
- In una ciotola, prepara il trito di erbe, sale, pepe, aglio e finocchiettoGira la pancetta (lato carne). Incidi leggermente la carne con un coltello per far penetrare gli aromi. Massaggia con un filo d'olio e distribuisci uniformemente il trito di erbe. Massaggia anche il capocollo.
Assemblaggio:
- Posiziona il capocollo al centro della pancetta. Arrotola la pancetta intorno al capocollo stringendo bene, facendo in modo che i lembi della cotenna si tocchino ma non si sovrappongano troppo (la cotenna sovrapposta non cuoce bene).
Legatura:
- Lega saldamente la porchetta con spago da cucina, effettuando nodi singoli ogni 3 cm circa. Assicurati che il rotolo sia ben compatto e uniforme.
Seconda Asciugatura (Day -1):
- Asciuga la cotenna con carta assorbente. Lascia riposare la porchetta in frigorifero, su una griglia e senza coprirla, per almeno 12-24 ore. Questo disidraterà la pelle facilitando la soffiatura della cotenna..
Setup del Barbecue:
- Accendi mezzo cesto di bricchetti e prepara il barbecue per una cottura indiretta a circa 160°C – 170°C. Usa due cestelli porta carbone posizionati ai lati opposti. Al centro, posiziona una leccarda di alluminio con due dita d'acqua per raccogliere i grassi.
Cottura al Girarrosto:
- Infilza la porchetta sullo spiedo, assicurandoti che sia ben bilanciata. Monta lo spiedo sul barbecue, accendi il motore e chiudi il coperchio. Lascia cuocere finché la temperatura interna non raggiunge i 75°C (ci vorranno circa 2,5 – 3 ore).
Il “Blast” finale (Soffiatura):
- Quando sei a circa 75°C interni, è il momento di far croccare la pelle. Aggiungi carboni ardenti freschi sui lati o avvicina i cesti per alzare la temperatura. Lascia girare per altri 10-15 minuti finché la cotenna non sarà piena di bolle e croccante. Target finale interno: 80°C al cuore.
Riposo e Servizio:
- Togli la porchetta dal fuoco e lasciala riposare su un tagliere per almeno 20-30 minuti prima di rimuovere lo spago e affettarla. Questo permette ai succhi di ridistribuirsi.
Nutrition
Domande frequenti (FAQ) sulla porchetta fatta in casa
Quanto tempo ci vuole per cuocere la porchetta?
Il tempo cottura porchetta non è fisso, ma dipende dal peso e dalla temperatura. Per un tronchetto da 3-4 kg cotto a 160°C, puoi stimare circa 3,5 – 4 ore. Tuttavia, comanda sempre la temperatura interna: la porchetta è pronta quando il cuore raggiunge i 75°C prima della fase di “soffiatura” finale.
Come mantenere la cotenna croccante il giorno dopo?
La porchetta avanzata è deliziosa, ma il frigo uccide la croccantezza rendendo la pelle gommosa. Per resuscitarla, non usare mai il microonde. Taglia la porchetta a fette spesse e scaldale in forno ventilato o in friggitrice ad aria a 200°C per pochi minuti. Il calore secco farà tornare la pelle croccante (crunchy) come appena fatta.
Quale parte del maiale si usa per la porchetta?
Per la versione casalinga (il tronchetto), la scelta migliore è assemblare due tagli: una pancetta fresca con cotenna che avvolge un cuore di capocollo (coppa). Questo mix garantisce la giusta quantità di grasso interno per mantenere la carne succosa durante la lunga cottura, a differenza del lombo (arista) che tende a seccare.
Come legare la porchetta per non farla aprire?
La carne in cottura perde liquidi e si ritira, quindi i nodi tendono ad allentarsi. Usa uno spago da cucina robusto ed effettua delle legature singole ogni 2-3 cm, stringendo con forza. Evita la legatura a spirale unica: se si rompe un punto, perdi tutta la tensione del rotolo.
Conclusioni: la tua porchetta al barbecue perfetta
Portare in tavola una porchetta fatta in casa intera, dorata, profumata di finocchietto e con quella pelle che fa crack al taglio, è una delle soddisfazioni più grandi che un appassionato di barbecue possa provare.
Non è una ricetta da tutti i giorni: richiede tempo, pazienza e la giusta tecnica, ma ti assicuro che il risultato non ha nulla a che vedere con quella comprata al supermercato.
Hai scelto la carne giusta, l’hai asciugata con cura e l’hai cotta con rispetto: ora goditi gli applausi.
Vuoi dominare il girarrosto?
La gestione del calore indiretto e l’uso corretto delle prese d’aria sono fondamentali per non rovinare un arrosto così importante. Se possiedi un barbecue Kettle e vuoi imparare a padroneggiarlo in ogni situazione, dalla gestione del carbone alle tecniche avanzate, la mia guida completa è lo strumento che ti serve.
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