Ottenere un pollo al barbecue (o alla griglia) perfetto, con la pelle croccante e la carne succosa, è la grande sfida di ogni griller. Troppo spesso, però, la paura di servirlo crudo ci porta a stracuocerlo, trasformando un potenziale capolavoro in un disastro di carne secca.
La buona notizia? Un pollo al barbecue da applausi non è frutto della magia, ma del metodo.
In questa guida definitiva, ti svelerò i tre pilastri che fanno la differenza: temperatura, tecnica e preparazione. Dimentica la fortuna. Da oggi, avrai il pieno controllo e servirai un pollo così tenero e saporito che i tuoi ospiti parleranno di te per settimane.
I 3 segreti per un pollo al barbecue perfetto
Prima di accendere il fuoco, devi capire le tre regole d’oro. Sono concetti non negoziabili che fanno tutta la differenza tra un pollo mediocre e uno leggendario.
Primo: la temperatura è tutto
Il nemico numero uno del pollo al barbecue è la “fobia del crudo”. Per paura di servire carne non sicura, la stragrande maggioranza delle persone commette l’errore opposto: lo stracuoce. Il risultato? Un disastro asciutto e prevedibile. La soluzione è semplice e ha due soli nomi: cottura indiretta come metodo principale e termometro a sonda come tuo migliore amico. Smetti di cuocere a fiamma viva e smetti di andare a occhio.
I consigli di Roberto: le temperature che non puoi sbagliare
Incidi questi numeri nella mente. Il pollo è cotto e sicuro quando raggiunge queste temperature al cuore, misurate con un termometro a sonda. Toglilo dalla griglia a:
• 75°C per il petto. Non un grado di più.
• 80-82°C per le cosce e le sovracosce. Qui serve una temperatura più alta per sciogliere il collagene e renderle tenere.
Fidati del termometro, non del cronometro.

So che te l’ho già detto, ma lo ripeto: fidati del termometro, non del cronometro. Se ancora non ne hai uno a sonda, questo è il primo, vero investimento da fare per smettere di sbagliare le cotture. Qui sotto ti consiglio uno dei modelli con il miglior rapporto qualità-prezzo, perfetto per iniziare e per avere subito il pieno controllo.
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Secondo: il segreto per una pelle incredibilmente croccante
Una pelle di pollo molliccia e gommosa è un fallimento che non possiamo accettare. Ottenere quella crosticina dorata, sottile e scrocchiante non è un mistero, ma l’applicazione di un metodo preciso. Ecco la mia formula in tre passaggi che non fallisce mai.
- Asciugare la pelle alla perfezione: l’umidità è il nemico numero uno della croccantezza. Appena preso il pollo, tamponalo minuziosamente con della carta assorbente fino a che la pelle non sarà completamente asciutta.
- Praticare il Dry Brining (salamoia a secco): questa è la mossa da professionista. Cospargi un leggero strato di sale fino su tutta la superficie della pelle. Non esagerare, non stai facendo una cotoletta. A questo punto, riponi il pollo in frigorifero, scoperto, su una griglia, per almeno 4 ore (ma anche tutta la notte). Il sale estrarrà l’umidità interna e l’aria fredda e secca del frigo disidraterà la pelle in modo eccezionale.
- Cottura in due fasi: non avere fretta di aggredire la pelle con il calore. Prima cuoci il pollo in cottura indiretta a temperatura media (160-180°C). Questo permette al grasso sottocutaneo di sciogliersi lentamente, “friggendo” la pelle dall’interno. Solo negli ultimi minuti, quando il pollo è quasi cotto, puoi passarlo brevemente sulla fiamma diretta per dargli il colpo di grazia e renderla croccantissima.
Il trucco del burro (o dell’olio)
Se vuoi un piccolo aiuto extra per la doratura finale, puoi spennellare un velo sottilissimo di olio d’oliva o di burro fuso sulla pelle solo prima di passare alla cottura diretta. Questo aiuterà a condurre il calore e a ottenere un colore ancora più uniforme e invitante.
Terzo: Salamoia a secco o marinatura? La scelta giusta per un pollo perfetto
Qui entriamo in uno dei dibattiti più accesi nel mondo del barbecue: per rendere il pollo al barbecue più buono, è meglio la salamoia o la marinatura? La risposta dipende dall’obiettivo. Se il tuo scopo primario è una carne incredibilmente succosa e tenera, allora la scelta è una sola: la salamoia, in particolare quella a secco (dry brining).
Vediamo perché.
- La salamoia a secco (dry brine): come abbiamo visto, cospargere di sale la pelle e lasciar riposare il pollo in frigo (il dry brining) è un processo chimico potentissimo. Il sale, per osmosi, prima estrae i succhi dalla carne e poi li riassorbe, modificando le proteine e permettendo alla carne di trattenere molta più umidità durante la cottura. Il risultato è un pollo più succoso e che perdona qualche piccolo errore di cottura.
- La marinatura umida: è un’emulsione di una parte acida (succo di limone, aceto, yogurt), una parte grassa (olio, burro) e una parte aromatica (spezie, erbe). Il suo scopo principale è insaporire la superficie della carne. La componente acida può aiutare a intenerire leggermente le fibre muscolari, ma il suo effetto sulla succosità interna è molto inferiore rispetto a quello della salamoia.
Il verdetto di Roberto
Non vederle come tecniche rivali, ma come due strumenti diversi. Se devo scegliere una sola tecnica per garantire un pollo che stupisca per la sua consistenza, scelgo il dry brine nove volte su dieci. Ti regala una carne più succosa e una pelle più croccante. La marinatura la riservo a preparazioni specifiche, come spiedini o petti di pollo senza pelle, dove l’obiettivo è dare una “botta” di sapore in superficie. Il top assoluto? Usarle in combinazione: prima fai il dry brine per la succosità, poi applichi un rub o una spennellata aromatica prima di andare in cottura per il sapore. È il meglio dei due mondi.
Guida ai tagli per il pollo al barbecue: come grigliare ogni parte
Ora che hai compreso i tre pilastri fondamentali, è il momento di applicarli sul campo. Ogni taglio del pollo ha le sue caratteristiche e richiede piccoli accorgimenti specifici per raggiungere la perfezione. Vediamo insieme come affrontare i tagli più comuni, dal più semplice al più sfidante.
Le cosce e le sovracosce: il taglio perfetto per iniziare

Se sei alle prime armi o semplicemente vuoi andare sul sicuro, parti da qui. Come ti ho già detto, cosce e sovracosce sono i miei tagli preferiti in assoluto. Grazie alla maggiore presenza di grasso e collagene, la loro carne rimane incredibilmente saporita e succosa, perdonando anche qualche piccolo errore di cottura.
Il metodo infallibile:
- Preparazione: applica il dry brining come ti ho insegnato, lasciando la carne in frigo per almeno 4 ore. Questo garantirà succosità e aiuterà la pelle a diventare croccante.
- Condimento: asciuga la pelle e applica il tuo rub preferito.
- Cottura: imposta il barbecue per una cottura indiretta a una temperatura di circa 160-180°C. Posiziona le cosce sul lato freddo della griglia, con la pelle rivolta verso l’alto.
- Controllo: cuoci senza fretta fino a raggiungere una temperatura interna di 80-82°C. Non avere paura di spingerti così in alto: è la temperatura perfetta per rendere questo taglio tenerissimo.
- Finitura (opzionale): negli ultimi minuti, puoi spennellare la tua salsa barbecue preferita o spostare brevemente le cosce sul calore diretto per un’ultima botta di croccantezza.
Le ricette da provare subito
Vuoi mettere subito in pratica questa tecnica? Ti guido passo dopo passo nelle mie ricette complete per delle cosce di pollo alla griglia perfette e per delle sovracosce tenere e saporite.
Le ali di pollo al barbecue: le regine dell’antipasto e del finger food

Le chicken wings, o ali di pollo al barbecue, sono un mondo a parte. Con il loro rapporto perfetto tra pelle e carne, sono nate per diventare croccanti e per essere il veicolo ideale di rub e salse golose. La tecnica è leggermente diversa, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: pelle croccante e carne che si stacca dall’osso.
Il metodo infallibile:
- Preparazione: se le ali sono intere, separale nelle loro due parti: il “drumette” (la parte che assomiglia a un piccolo fuso) e il “flat” (la parte piatta con due ossicini). La punta finale puoi scartarla o conservarla per un brodo.
- Pelle croccante: anche qui, il dry brining è il tuo migliore amico. Un passaggio in frigo scoperte con un velo di sale farà miracoli.
- Cottura in due fasi: imposta il barbecue per una cottura indiretta a 160-170°C. Cuoci le ali per circa 30-40 minuti, finché la pelle non sarà ben asciutta e il grasso si sarà sciolto.
- Finitura: ora hai due strade. O le sposti sul calore diretto per renderle super croccanti, oppure le tuffi nella tua salsa preferita (come la classica salsa Buffalo) e le servi subito. Se vuoi glassarle, spennella la salsa negli ultimi minuti di cottura indiretta, facendo attenzione a non bruciare gli zuccheri.
Dalle ali ai “lecca-lecca”
Se vuoi portare il concetto di finger food a un livello superiore, devi assolutamente provare la tecnica dei chicken lollipop. Si parte dai fusi di pollo e, con una preparazione un po’ più laboriosa ma di grande effetto, si creano dei veri e propri “lecca-lecca” di pollo glassati, perfetti per stupire i tuoi ospiti.

Il petto di pollo: la sfida del maestro
Eccoci al taglio più temuto: il petto di pollo. Magro, delicato e con la tendenza a diventare un pezzo di cartone secco in un attimo. Come mi hai detto tu, è la sfida più difficile, ma è anche quella che, se vinta, dà più soddisfazione. Dimentica i petti di pollo stopposi: con la tecnica giusta, otterrai un risultato tenero e incredibilmente succoso.
Il metodo infallibile:
- Preparazione (non negoziabile): qui la salamoia, umida o a secco, non è un’opzione, è un obbligo. Un petto di pollo non trattato è destinato a seccarsi. Lascialo in dry brine per 2-4 ore o in una salamoia liquida (50g di sale per litro d’acqua) per circa 1-2 ore. Questo passaggio è il tuo unico vero salvavita.
- Tecnica di cottura (reverse searing): non aggredire il petto di pollo con il calore. Fai l’esatto contrario. Imposta il barbecue per una cottura indiretta a bassa temperatura (circa 130-150°C) e cuoci il petto sul lato freddo.
- Controllo maniacale della temperatura: monitora la temperatura al cuore con una sonda. L’obiettivo è arrivare a circa 68-70°C.
- Finitura (Searing): solo alla fine, sposta il petto sulla brace viva per 30-60 secondi per lato, giusto il tempo di creare delle bellissime grill marks e completare la cottura.
- Temperatura finale e riposo: togli il petto dalla griglia quando raggiunge i 72-73°C. La temperatura salirà fino ai 75°C perfetti durante il riposo di qualche minuto. Questo è il segreto per la massima succosità.
Le ricette da provare subito
Pronto a vincere la sfida? Inizia con la mia guida al petto di pollo alla griglia perfetto. E se vuoi un tocco da vero professionista, prova la tecnica del planking con la mia ricetta del petto di pollo affumicato su placca di cedro.
Pollo intero al barbecue: le due tecniche regine
Cucinare un pollo intero al barbecue è uno degli spettacoli più appaganti del nostro mondo. È il classico pranzo della domenica, elevato a un livello superiore. Per farlo alla perfezione, ci sono due strade maestre, due tecniche che ogni griller dovrebbe conoscere e padroneggiare.
Vuoi dominare davvero il tuo Kettle?
Hai capito le temperature, hai scoperto le tecniche e ora stai per imparare a cucinare un pollo intero da re. Ma la vera maestria sta nel controllo totale del tuo barbecue a carbone.
Se vuoi imparare a gestire il fuoco come un professionista, dallo Snake Method per una cottura perfetta al girarrosto, fino ai segreti dell’affumicatura che nessuna guida ti svela, tutti i miei trucchi sono qui:
Il pollo a libro (spatchcock) per una cottura rapida e uniforme
La tecnica dello spatchcock è la più intelligente e pratica per un pollo al barbecue intero. Consiste semplicemente nel rimuovere la spina dorsale per poter “appiattire” il pollo, quasi come un libro aperto.
Perché è una tecnica geniale:
- Cottura uniforme: eliminando la forma tridimensionale, il petto e le cosce cuociono in modo molto più omogeneo. Dirai addio alle cosce crude vicino all’osso e al petto secco.
- Pelle 100% croccante: tutta la pelle è esposta uniformemente al calore. Nessuna zona umida o molle.
- Tempi ridotti: un pollo a libro cuoce in circa il 25-30% di tempo in meno rispetto a un pollo intero tradizionale.
Come si fa:
- posiziona il pollo con il petto rivolto verso il basso sul tagliere.
- con delle forbici da cucina robuste, taglia lungo entrambi i lati della spina dorsale, dalla coda fino al collo.
- rimuovi la spina dorsale (non buttarla, è oro per fare un brodo).
- apri il pollo e giralo, con la pelle verso l’alto.
- con il palmo della mano, applica una pressione decisa al centro del petto, finché non sentirai un “crack”. Ora il pollo è perfettamente piatto.
Una volta preparato, condiscilo e cuocilo in cottura indiretta a 160-180°C fino al raggiungimento delle temperature target (75°C al petto, 80-82°C alla coscia).
Consiglio da Pro: la tecnica Spatchcock sul Galletto
Questa tecnica è assolutamente perfetta per il galletto. Data la sua piccola taglia e la carne tenera, aprirlo a libro ti garantisce una cottura rapidissima e una pelle croccante su tutta la superficie. Se vuoi un piatto gourmet, prova a grigliare un galletto glassato al miele e limone usando proprio questo metodo: il risultato è spettacolare.

Il girarrosto, per una pelle perfetta e succosità imbattibile
Se lo spatchcock è la tecnica più intelligente, il girarrosto è senza dubbio la più scenografica e regale. Vedere il pollo che ruota lentamente sul fuoco, dorandosi alla perfezione, è pura poesia del barbecue.
Perché è il metodo definitivo:
- Auto-irrorazione: la rotazione costante permette al pollo di bagnarsi continuamente con i suoi stessi grassi e succhi. Questo crea una carne di un’umidità quasi commovente e una pelle laccata e croccante.
- Cottura omogenea: il calore avvolge il pollo in modo uniforme da ogni lato, garantendo una cottura perfetta.
Come si fa:
- lega bene il pollo con dello spago da cucina per tenere ali e cosce ben aderenti al corpo.
- infilza il pollo sullo spiedo, cercando di centrarlo, e fissalo saldamente con le forcelle.
- prepara il barbecue per una cottura indiretta, posizionando le braci sui due lati del braciere. Al centro, metti una leccarda d’alluminio: è fondamentale per raccogliere i preziosissimi succhi che colano, un vero tesoro che a fine cottura puoi filtrare e sgrassare per creare una salsa di accompagnamento pazzesca.
- monta lo spiedo, avvia il motore e cuoci a una temperatura di 160-180°C fino a raggiungere le temperature interne corrette.

Il verdetto sul Beer Can Chicken
E il famoso “pollo sulla lattina“? Parliamoci chiaro: è più scena che sostanza. L’idea che la birra all’interno della lattina evapori e idrati la carne è un mito che la scienza ha ormai sfatato. Il suo unico, vero vantaggio è che tiene il pollo in posizione verticale, favorendo una buona circolazione dell’aria e una pelle uniforme. È una tecnica divertente, un rito di passaggio per molti di noi, ma se cerchi il risultato tecnicamente superiore, lo spatchcock e il girarrosto sono su un altro pianeta. Se vuoi comunque provare l’ebbrezza del “pollo sul trono”, trovi qui la mia guida completa.
Oltre il classico pollo alla griglia: tecniche speciali
Ora che padroneggi le basi del pollo perfetto, è il momento di alzare l’asticella. Il tuo barbecue non è fatto solo per grigliare. È una macchina versatile capace di trasformare il pollo in modi che non avresti mai immaginato. In questo capitolo esploriamo tre preparazioni speciali che ti porteranno al livello successivo.
Il Pulled Chicken: la magia del low & slow
Se pensi che il pollo sia solo carne magra, il pulled chicken ti farà cambiare idea. È l’equivalente del celebre pulled pork, una tecnica low & slow dove un pollo intero viene cotto a bassa temperatura per ore, affumicato, fino a diventare così tenero da potersi sfilacciare con una forchetta. La carne, arricchita dai suoi stessi succhi e da una deliziosa salsa barbecue, diventa un ripieno incredibilmente goloso per panini, piadine o insalate. È la dimostrazione di come il barbecue possa trasformare la consistenza stessa della carne.
Spiedini e Fajitas: il giro del mondo sul tuo barbecue

Il barbecue è anche convivialità, velocità e sapori esplosivi. Preparazioni come gli spiedini e le fajitas sono perfette per questo. Invece di una lunga cottura, qui si sfruttano le alte temperature per una reazione di Maillard rapida e intensa.
- Gli spiedini, marinati con agrumi o spezie, sono perfetti per giocare con i sapori e cuocere velocemente bocconcini di petto o coscia.
- Le fajitas, striscioline di pollo saltate ad altissima temperatura con peperoni e cipolle, sono il piatto Tex-Mex per eccellenza. Il segreto? Cuocerle nel wok in ghisa direttamente sulle braci, per un sapore autentico e ineguagliabile.
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Pollo al barbecue: il Dutch Oven
Chi ha detto che sul barbecue si può solo grigliare? Usando un Dutch Oven, la classica pentola in ghisa, il tuo barbecue si trasforma in una cucina completa. Puoi preparare stufati, brasati e ricette in umido che beneficiano del calore avvolgente del coperchio e di un leggero tocco di fumo. Un esempio perfetto è il pollo alla cacciatora: rosolato prima a fuoco vivo e poi cotto lentamente con le verdure nel Dutch Oven posizionato sulle braci. Il risultato è un piatto della tradizione, ma con una profondità di sapore che solo il barbecue sa dare.
I consigli di Roberto: le mie ricette per andare oltre la classica grigliata
Ora che hai le basi, inizia il vero divertimento. Il tuo barbecue è una cucina completa. Ecco tre delle mie preparazioni preferite per stupire i tuoi ospiti e scoprire sapori nuovi:
• La magia del low & slow: trasforma un pollo intero nel mio Pulled Chicken, sfilacciato e succosissimo, perfetto per panini gourmet.
• Il sapore del Tex-Mex: accendi il fuoco e prepara in pochi minuti dei spiedini marinati agli agrumi o delle spettacolari fajitas di pollo nel wok.
• La tradizione sul fuoco: riscopri un classico con il mio pollo alla cacciatora nel Dutch Oven, un piatto rustico con un sapore che solo la brace sa dare.
Sicurezza prima di tutto: la regola d’oro anti-rischio
Quando si parla di pollo, la sicurezza non è un’opzione, è un obbligo. La carne di pollo cruda può ospitare batteri come la salmonella, ma basta seguire una regola fondamentale per eliminare ogni rischio e grigliare in totale tranquillità: separazione totale.
Questa non è solo una buona pratica, è il comandamento più importante quando maneggi il pollame.
La regola d’oro: separazione totale
Tutto ciò che entra in contatto con il pollo crudo non deve mai, per nessun motivo, toccare altri alimenti o superfici pulite. Questo significa usare taglieri, coltelli e pinze dedicate esclusivamente al pollo crudo. Una volta finito, lava immediatamente questi strumenti (e le tue mani) con acqua calda e sapone. Oppure, ancora meglio, usa materiali diversi: un tagliere di plastica per il pollo e uno di legno per le verdure. È un piccolo sforzo che garantisce una sicurezza assoluta a te e ai tuoi ospiti.
Ricorda sempre che l’unico modo per essere certi che il pollo sia cotto e sicuro è affidarsi a un termometro a sonda. Raggiunte le temperature che ti ho indicato, ogni rischio è eliminato e la succosità è garantita.
Domande frequenti (FAQ) sul pollo al barbecue
Qui ho raccolto le risposte ai dubbi più comuni. Se hai altre domande, scrivile nei commenti!
Qual è la temperatura interna sicura per il pollo?
La temperatura di sicurezza per il pollo è 75°C. Tuttavia, i diversi tagli danno il meglio a temperature leggermente diverse: porta il petto a 75°C per non farlo seccare e le cosce/sovracosce a 80-82°C per renderle più tenere.
Come faccio a non far attaccare il pollo alla griglia?
Il segreto sta in tre semplici passaggi: griglia pulitissima, griglia ben calda e un velo d’olio. Prima di mettere il pollo, assicurati che la griglia sia rovente e puliscila energicamente con un’apposita spazzola. Subito dopo, passa sulla griglia un pezzo di carta da cucina imbevuto d’olio. Questo creerà una superficie antiaderente temporanea perfetta per il primo contatto.
Devo marinare il pollo per ore?
Non necessariamente. Per il sapore, anche 30-60 minuti di marinatura fanno la differenza. Per la succosità, invece, la salamoia a secco (dry brining) è molto più efficace e richiede almeno 4 ore di riposo in frigo per dare risultati ottimali.
Quanto tempo devo far riposare il pollo dopo la cottura?
Il riposo è un passaggio fondamentale. Lascia riposare il pollo per 5-10 minuti prima di tagliarlo. Questo permette alle fibre della carne di rilassarsi e di riassorbire i succhi, che altrimenti si disperderebbero sul tagliere lasciandoti con una carne più asciutta.
Il tuo nuovo capolavoro ti aspetta
Se sei arrivato fin qui, hai tutte le conoscenze necessarie per non servire mai più un pollo alla griglia secco. Hai imparato che la temperatura è più importante del tempo, che la preparazione della pelle è una scienza e che ogni taglio ha la sua tecnica d’elezione.
Queste non sono solo istruzioni, ma le fondamenta di un metodo che ti darà il pieno controllo del risultato. Ora, però, la teoria lascia il posto alla pratica. È il momento di accendere il fuoco, scegliere il tuo taglio preferito e mettere alla prova quello che hai imparato.
Vedrai che la soddisfazione di rompere una pelle croccante e scoprire una carne tenera e succosa ripagherà ogni minuto speso a leggere questa guida.
Quale sarà il primo capolavoro che creerai? Un pollo intero al girarrosto, delle ali da urlo o vincerai la sfida del petto perfetto? Raccontamelo nei commenti qui sotto, sono curioso di vedere i tuoi risultati!
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